Sin da piccolo Salvatore è cresciuto sulla riva del mare, quando accompagnava suo papà in barca per pescare, e già da bambino mostrava di essere molto bravo a pescare le palamite.
Un’emozione che lo accompagna ancora oggi, memore della storia di famiglia di ristoratori, che fanno di lui un cuoco pescatore e che dal 2016 guida Pane e Vivo tra le onde del gusto, con il faro della cucina toscana e della convivialità.
“Quando in tavola si ha pane e vino non può che essere buona”, ama ripetere, e in cucina non mancano mai i pesci poveri, dalle acciughe, gli sgombri, i cefali, le palamite e persino le cicale “che fino a 20 anni fa nessuno voleva acquistare e venivano date in pasto ai gabbiani”.
Insieme alla compagna Roberta in sala, e alla figlia Giulia, giovane appassionata sommelier, questa storia di famiglia continua ogni giorno all’insegna di una passione nell’accogliere gli ospiti col sorriso migliore.